Lo scorso venerdi il grande Archeologo Matteo Della Corte è stato commemorato in Biblioteca Comunale alla presenza degli studenti delle Scuole superiori di Cava. La mattinata è stata aperta dai saluti del Sindaco Prof. Avv. Marco Galdi, cui è seguito il ringraziamento della Responsabile della biblioteca, dott.ssa Teresa Avallone, per la presenza delle Scuole Superiori della nostra Città alle quali era direttamente rivolta la conferenza su Matteo Della Corte tenuta dal Prof. Agnello Baldi, già Ispettore MIUR a riposo, allievo del grande studioso. La Conferenza è stata preceduta da una presentazione da parte del Dirigente Scolastico dell’ Istituto d’ Istruzione Superiore “Matteo Della Corte”, Prof. Sabato Petrone, che ha illustrato brevemente la storia dell’Istituto da lui attualmente gestito, che si presenta come una delle più “popolate” della nostra città, e che festeggia anch’essa quest’ anno i suoi cinquant’ anni di vita.
Il prestigio internazionale di cui godette Matteo Della Corte è legato da una parte alle rivoluzionarie scoperte sui luoghi della vecchiaia e della morte dell’Imperatore Augusto, collocabili nei pressi di Nola, dall’altra agli studi profondi ed accuratissimi degli scavi di Pompei ed alla lettura che egli seppe fare di ogni scritta e di ogni segno, facendo letteralmente “parlare” le pietre. In qualche caso le sue letture sono state geniali ed illuminanti. La più famosa è la scoperta e la decriptazione del famoso crittogramma del Paternoster, che rivelò la presenza a Pompei di una nutrito gruppo di cristiani e quindi la realtà di elaborazioni culturali più precoci rispetto a quanto si credeva in precedenza. Per questo e per una miriade ulteriore di studi, lavori, scoperte Della Corte è rimasto nella storia come uno degli uomini simbolo degli scavi di Pompei, di cui tra l’altro egli è stato sovrintendente e nel cui territorio è spirato il 5 febbraio 1962, tra le braccia della carissima consorte e nel rimpianto assoluto di due città “materne” e di tutto il mondo della cultura.
(testo a cura di Mena Ugliano e Franco Bruno Vitolo)